Max Verstappen conclude in anticipo il martedì di test F1 a Barcellona per uno strano testacoda. Ma in classifica è secondo: “Red Bull migliorata”

“Non era previsto, questo è sicuro. Ma non so ancora cosa sia successo. Riporteremo la macchina ai box e le daremo un’occhiata”. Il martedì di test F1 a Barcellona si è conclusa bruscamente per Max Verstappen: dopo aver commesso il suo secondo testacoda di giornata, è rimasto fermo alla curva 10, provocando l’esposizione della bandiera rossa che ha interrotto le operazioni con quattro minuti di anticipo.
🚩 RED FLAG 🚩
Verstappen and Kvyat both stop out on track, and bring the fourth day of #F1Testing to a slightly early close 🏁 pic.twitter.com/yqUI27XHLB
— Formula 1 (@F1) February 26, 2020
Un problema bizzarro e ancora non del tutto chiarito dalla Red Bull, ma che comunque non compromette il bilancio complessivo di una sessione in cui il figlio d’arte olandese si è confermato estremamente competitivo. Verstappen si è infatti piazzato al secondo posto, peraltro registrando sensazioni molto positive dalla sua RB16.
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“Quest’anno la macchina è sicuramente migliorata e doveva essere così, se volevamo lottare per il campionato”, ha spiegato Max. “Deve andar forte in gara e in qualifica. Anche l’anno scorso la macchina a volte era decente in corsa, a volte in qualifica era a posto, ma in generale dobbiamo fare un passo in avanti e ci stiamo lavorando”.
Nessuna certezza sul livello della Red Bull
Come capita per tutte le squadre a questo punto dell’anno, tuttavia, anche i Bibitari non possono ancora avere certezze sul loro livello rispetto alla concorrenza: “Stiamo provando tutte le soluzioni sulla vettura, cercando quelle che ci sembrano giuste”, prosegue. “Ma è difficile dirlo al momento, perché non sappiamo se saremo abbastanza veloci. Alla fine non possiamo ancora guardare alla classifica, perché sono solo test e in una pista diversa da quella dove si correrà la prima gara. Quindi la cosa importante è provare molte novità, capire come reagisce la vettura, così quando andremo a Melbourne sapremo un po’ meglio cosa fare se incontreremo sottosterzo o sovrasterzo. Non c’è garanzia che quello che funziona qui lo farà anche in Australia. Per ora ci concentriamo su noi stessi, poi a Melbourne capiremo a che punto siamo”.
