I conti deposito convengono? Alcuni promettono di far guadagnare il 2% all’anno eppure in definitiva è molto inferiore la resa. Perché?

In questo momento storico sono poche le banche che offrono una remunerazione positiva sul conto.
Solitamente sono istituti che raccolgono il denaro per investirlo: per erogare il credito al consumo (acquisti di elettrodomestici per intenderci) per esempio.
Altri invece propongono tassi molto vantaggiosi per conoscere nuovi clienti e riuscire a far loro sottoscrivere fondi, polizze ecc.
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Come funziona il meccanismo dei conti deposito e perchè non si guadagna quanto si pensa
Se viene indicato un tasso del 2% annuo e il deposito è vincolato solo per sei mesi il totale guadagnato dall’investimento non sarà del 2%. Soprattutto, considerato che la somma è al lordo dell’imposizione fiscale: il 26% sugli interessi maturati, oltre all’imposta di bollo (0,2% su base annua).
Tutti gli interessi sui conti deposito hanno questo regime fiscale.
Pertanto, al netto di queste due precisazioni si arriva allo 0,54% anzichè il 2%.
Cosa distingue il conto deposito libero dal conto vincolato?
Il conto deposito libero è quello corrente che permette di avere il denaro sempre a disposizione.
Invece il conto deposito vincolato vincola il denaro per un determinato periodo.
Fino al termine del vincolo il denaro non può essere prelevato o usato, salva la penale prevista cioè la perdita degli interessi.
Il secondo dovrebbe proprio essere connotato da un tasso più elevato che ricompensa il tempo in cui il denaro è stato lasciato in deposito.
Ultimamente, forse anche a causa della delusione dei risparmiatori per i metodi più istituzionali, si stanno diffondendo a macchia d’olio i salvadanai digitali (come Oval o GoSherpy) che permettono di risparmiare somme di denaro per progetti specifici, da tenere ferme oppure investire in borsa.
