La nuova soluzione che la Yamaha ha fatto debuttare sulla M1 nei test MotoGP a Sepang si chiama holeshot e serve per abbassare l’ammortizzatore posteriore

In gergo si chiama “holeshot”, anche se qualcuno, in italiano, l’ha già ribattezzato “abbassatore”. È questa la nuova arma tecnica che la Yamaha ha fatto debuttare sulla sua M1, sperimentandola nel corso dei primi test pre-campionato della MotoGP a Sepang.
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Il segreto si nasconde in una manopola comparsa sulla parte sinistra del telaio. Che effetto produca la rotazione di questa manopola lo svela un video pubblicato su Twitter da Taufik, giornalista del sito Tmc Blog, che ha ripreso una prova di partenza del collaudatore giapponese Kohta Nozane. Le immagini sono inequivocabili e non mentono: il pilota aziona il dispositivo e il posteriore della moto si abbassa visibilmente.
Holeshot Devices Yamaha M1 #sepangTest
vid : @Vi3Mu pic.twitter.com/Wyniq6FU8K— tmcblog | taufik 🇮🇩 (@motoupdate) February 8, 2020
Questo è il esattamente il funzionamento dell’holeshot: abbassare il retrotreno per aumentare il carico meccanico, dunque l’aderenza. Una soluzione del genere si rivela particolarmente utile proprio in fase di scatto, per contrastare la tendenza all’impennata.
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Yamaha “copia” dalla Ducati
In realtà la Yamaha non è stata la prima ad introdurre questo famigerato abbassatore: si tratta infatti dell’ennesima invenzione del genio ingegneristico della Ducati, Gigi Dall’Igna. È stato lui a farlo esordire, nel corso della passata stagione, sulla Desmosedici, producendo così una serie di partenze favolose da parte dei suoi piloti.
Il sistema ha funzionato così bene che il direttore generale del reparto corse di Borgo Panigale ha iniziato ad utilizzarlo anche durante la corsa, per migliorare l’uscita di curva e ridurre il consumo delle gomme. Naturalmente si tratta di un dispositivo completamente meccanico e idraulico, perché le regolazioni elettroniche delle sospensioni sono categoricamente proibite dai regolamenti.
L’unica differenza tra l’holeshot della Ducati e quello della Yamaha sta nel meccanismo di azionamento: per la M1 è la già citata manopola, per la Desmosedici una farfalla sulla testa della forcella. Anche la Aprilia ha sperimentato un dispositivo simile nel recente passato, che però va ad agire sull’anteriore e non sul posteriore della moto. E, dai prossimi test in Qatar, ci si attende che lo stesso faccia anche la Suzuki. Se tutte le case stanno seguendo a ruota, evidentemente è perché questa soluzione funziona bene…
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