
Il piano industriale quadriennale di Unicredit prevede al 2023 5-6 mila esuberi oltrechè 5 miliardi di utili e buy back da 2 miliardi. ll Ceo Jean Pierre Mustier ha dichiarato, come notizia Il Sole 24 ore: «Preferiamo il buyback alle fusioni e solo piccole acquisizioni bolt-on», cioè che integrano le attività attuali, «saranno prese in considerazione». Fuori il 12% del personale in Italia, Germania e Austria.
Sì perchè l’utile a 5 miliardi al 2023, un buyback da 2 miliardi e risparmi per un miliardo in Europa occidentale, hanno come contropartita 8mila tagli e la chiusura di 500 filiali.
Si è molto atteso il piano industriale quinquennale di Unicredit per il periodo che va dal 2020 al 2023.
Secondo il Ceo Jean Pierre Mustier l’obiettivo è la crescita organica: «Preferiamo il buyback alle fusioni e solo piccole acquisizioni bolt-on», cioè che integrano le attività della banca, «saranno prese in considerazione».
Sono invece escluse in modo molto tranchant le M&A: «No M&A, è tutto» e aggiunge: «se ci saranno opportunità saranno piccole e probabilmente nel Centro Est Europa» e serviranno a «completare la nostra presenza territoriale e con acquisizioni di portafogli».
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Unicredit: gli esuberi saranno 5-6 mila
Secondo i rumors gli esuberi potevano essere addirittura 10mila.
I dati ufficiali però indicano una riduzione di circa 8.000 posti nell’arco del piano quinquennale, oltre alla chiusura di circa 500 filiali a livello di gruppo.
Gli 8mila tagli del personale si concentreranno soprattutto in Italia, Germania e Austria, dove la riduzione del personale ammonterà al 12% dell’organico. Inoltre verrà chiuso il 17% delle filiali.
In Italia sono previsti 5-6mila esuberi, con un taglio delle filiali previsto attorno a quota 450 unità.
Mustier a riguardo ha affermato: «stiamo iniziando ora le trattative con i sindacati. Sono 8mila tagli, non diamo dettagli su dove verranno fatti, ma posso dire che nel piano precedente abbiamo agito in modo socialmente responsabile e continueremo a farlo».
