
“La resurrezione della Ferrari a Singapore non è collegata agli aggiornamenti che hanno portato“, ha sentenziato l’austriaco a Motorpsort.com. “Questa è la storia, facile, che è stata raccontata. Io al contrario credo che sia questione di avere un pacchetto forte in tutte le componenti, e poi anche fare tutte le cose nella maniera corretta“.
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“La scuderia del Cavallino ha apportato delle modifiche per essere veloce sul giro secco, infatti sabato pomeriggio sono state fortissime. Abbiamo visto poi come siano state competitive sin dall’inizio anche in corsa“, ha dovuto ammettere un po’ rosicando. “Se avessimo avuto meno ingressi di Safety Car avremmo forse potuto giocarci l’opportunità di arrivare davanti, ma non avevamo la strategia giusta e non abbiamo fatto le chiamate corrette al pit stop“, ha dovuto fare il mea culpa.
“Come detto, dunque, a mio avviso si è trattato soltanto di ottimizzare quanto a disposizione. La SF90 vanta un motore tremendamente potente. Un ingrediente importante che consente probabilmente di fare scelte differenti riguardo all’assetto delle monoposto. Ma questa non vuole essere una scusa“, ha terminato la riflessione in modo criptico.
Al momento la Mercedes è in testa alla generale costruttori con 527 punti contro i 394 della squadra di Maranello.
Chiara Rainis