
Tumori, che cos’è la sindrome della spada di Damocle? Colpisce chi ha già combattuto contro un tumore e riguarda la paura di una recidiva.
Che cos’è la sindrome della spada di Damocle? Chi colpisce e, soprattutto quando? «La Sindrome della spada di Damocle» è il rischio di recidiva dei pazienti che hanno già affrontato la battaglia contro il tumore. Nel 20-30% dei casi, la paura comporta un crollo psicologico per il paziente. Una sindrome che non va sottovalutata e che i medici affronteranno domani, come scrive La Stampa, nel corso della quarta Giornata Nazionale della Psico-Oncologia dal titolo «La paura della recidiva: sfidare l’incertezza», indetta dalla Sipo in collaborazione con la Rete Oncologica regionale e con la Città della Salute.
Tumori e la sindrome della spada di Damocle: il rischio di recidiva da parte di pazienti oncologici
Secondo i medici, i pazienti che si sono ammalati di tumore superando la malattia vivono con la paura di ammalarsi nuovamente. Una paura che causa disagio ai pazienti e che può influenzare anche la vita sociale ed emotiva.
Per scongiurare la paura è opportuno sottoporsi a controlli periodici. Secondo quanto scrive La Stampa che cita gli ultimi dati pubblicati dall’Associazione Italiana Oncologia Medica e dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori, la sopravvivenza in Italia, a cinque anni dalla malattia, è notevolmente aumentata sia per le donne che per gli uomini.
In particolare, è aumentata la sopravvivenza dei pazienti affetti dal tumore del colon-retto (fino al 65% per entrambi i sessi), dal tumore della mammella femminile (fino all’87%) e della prostata (91%). La prevenzione, in tutti i casi, resta la forma migliore per evitare di scoprire la malattia in stato avanzato.
Come raccomandano i medici, infatti, è opportuno sottoporsi ad esami medici di diverso tipo con regolarità e in base alla propria storia clinica.