
Il ritorno di BMW in forma ufficiale nel campionato mondiale Superbike si sta rivelando positivo. Dopo un po’ di rodaggio iniziale, la nuova S1000 RR si sta dimostrando una moto competitiva. I risultati di Tom Sykes parlano chiaro.
Il campione del mondo SBK 2013 da tre round va sul podio. Tra Misano, Donington e Laguna Seca l’esperto pilota ha confermato i progressi fatti dalla casa di Monaco nel corso della stagione. E c’è ancora del potenziale che si può estrarre dalla S1000 RR da qui al termine del campionato. Ora ci sarà una lunga vacanza e si ripartirà a settembre in Portogallo, a Portimao. C’è tempo per elaborare nuovi miglioramenti.
Superbike, Sykes resta in BMW. E Reiterberger? La sua sella fa gola
I risultati ottenuti hanno convinto Sykes della bontà della scelta fatta di sposare il progetto BMW. Le prospettive per il futuro sembrano rosee e non c’è motivo per non rinnovare il contratto in scadenza a fine 2019. Salvo sorprese clamorose, il pilota britannico continuerà a correre anche nel 2020 per il team diretto da Shaun Muir.
Sykes, intervistato da Speedweek, ha confermato l’intento di proseguire con la sua attuale squadra: «Abbiamo un buon rapporto professionale e personale, mi sto divertendo ed è naturale voler continuare insieme. Tutti vedono cosa siamo riusciti a fare. Aver ottenuto il podio dopo soli sette mesi dalla partenza del progetto è qualcosa di notevole. Non avrebbe senso cambiare team. Vogliamo proseguire assieme e raccogliere i frutti del nostro duro lavoro».
Tom sta dando un grande aiuto allo sviluppo della S1000 RR, la sua opinione è fondamentale e questo suo ruolo gli piace. In Kawasaki, tranne all’inizio, ad un certo punto hanno seguito soprattutto le idee di Jonathan Rea e non si trovava più a proprio agio. Invece, in BMW è lui il pilota di riferimento.
Se da un lato c’è un Sykes che fa risultati ed è ormai certo di rinnovare, dall’altro che un Markus Reiterberger dal futuro incerto. Anche il suo contratto in scadenza a fine anno, ma ha 110 punti in meno del compagno in classifica ed è normale che il team possa pensare di affidarsi a qualcun altro. BMW lo ha cresciuto e gli ha dato fiducia, però il rider tedesco dovrà cercare di fare meglio negli ultimi quattro round del campionato Superbike 2019. La sua sella fa gola a diversi colleghi in ottica 2020.
Matteo Bellan