Suzuki Jimny Black Bison, la “baby G” secondo Wald
Alcuni hanno soprannominata la Suzuki Jimny come la “piccola Classe G”, per il suo rimanere fedele a sé stessa nonostante gli anni avanzino e per le spigolosità in comune con la Mercedes “Geländewagen”. E questo anche per il design piacevolmente retrò, con quegli spigoli vivi più in voga qualche decennio fa e che ancora oggi le dànno carattere e personalità.
La Suzuki Jimny, da poco rinnovata, riceve un trattamento “fitness” da parte di Wald, un preparatore nipponico generalmente più dedito alla produzione tedesca e che ha reso questa piccola fuoristrada più alta e muscolosa, almeno all’esterno.
I tecnici del Sol Levante hanno infatti parecchio incattivito questa versione denominata Suzuki Jimny Black Bison, partendo dalla versione Sierra: il Bisonte Nero diventa così altissimo da terra grazie all’assetto rialzato e può avventurarsi in fuoristrada con manovre ancora più estreme. Le gomme, maggiorate e tassellate, hanno richiesto anche un allargamento delle fiancate (sulla sinistra spuntano i terminali di scarico) e dei passaruota, più ampi e sporgenti.
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Sul frontale troviamo luci led modificate e una calandra a 11 feriotoie anziché 5, di colore scuro, così come tutto il corpo vettura: il nero è infatti un tratto distintivo delle creazioni della Wald. Sul cofano, invece, trovano posto delle generose prese d’aria squadrate che lo percorrono per tutta la sua lunghezza e le luci degli indicatori di direzione, un chiaro tributo alle prime Mercedes Classe G.
Per quanto riguarda la parte posteriore dell’auto, invece, a richiesta, c’è un alettone, in pieno stile con il resto, che conferisce ancora maggiore cattiveria.
Sotto il cofano della Suzuki Jimny Black Bison rimane invariato il motore da 1.5 litri da 102 CV e 130 Nm di coppia a 4000 giri/minuto.
Daniele Mancin