
Il piccolo Julen si trova a 70 metri di profondità, i soccorritori sono ormai molto vicini ma è sorto adesso un nuovo problema che farà perdere tempo.
Si continua a lavorare senza sosta per salvare Julen, il bambino finito in un pozzo lo scorso 13 gennaio. Il bambino si trova a 72 metri di profondità e minatori e tecnici negli ultimi tre giorni hanno ultimato la realizzazione di un tunnel in cui installare un ascensore. Ma prima di fare ciò, c’è bisogno di lastricare le pareti rocciose entro le quali si è scavato. Soltanto che dei tubi situati alla profondità di 40 metri stanno causando dei problemi con annessa perdita di tempo preziosissimo. I lavoratori stanno rimuovendo questo ostacolo, ma ciò non farà altro che ritardare le operazioni, che in alcuni frangenti già sono dovute andare a rilento sia perché si è scavato in un terreno roccioso estremamente duro, sia per preservare la sicurezza degli uomini al lavoro ed il buono stato di conservazione di macchinari ed attrezzature utilizzate.
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Julen, c’è un nuovo intoppo ma non si smette di sperare
Non è stata data una stima dei tempi su quante ore serviranno per rimuovere i tubi e per procedere alla fase in cui verrà ultimata la realizzazione dell’ascensore. Si ritiene però che servirà almeno un altro giorno, e questa è una previsione che va contro quanto si pensava ieri. Nella mattinata di martedì si era dell’idea infatti che sarebbe stato mercoledì mattina il giorno decisivo in cui poter raggiungere Julen. Ad ogni modo si continua a sperare di poter rinvenire in vita il povero bambino di soli 2 anni protagonista di questa vicenda.
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Mucho viento y mucho frío en Totalán, pero en la oscuridad también hay una luz, la que permite trabajar a las máquinas cuyo repiqueteo es constante para llegar cuanto antes a Julen. Pronto comenzará el entubado de ka galería vertical. En directo @el_pais https://t.co/FKFa1enQ1t pic.twitter.com/X8vbLiTGFV
— Nacho Sánchez (@nacholaisla) 22 gennaio 2019