Stefan Pierer: “KTM vuole acquistare il marchio Ducati”
KTM sta per chiudere un altro anno storico a livello di vendite in tutto il mondo. Il marchio austriaco supererà 265.000 unità nel 2018 registrato a livello globale, con un tasso di crescita superiore al 30% in paesi come la Germania o la Spagna, dove KTM ha registrato un aumento del 36,5% rispetto al 2017, diventando anche il marchio che ha incrementato le vendite ancor più dei colossi come Honda (+ 11,3%) o Yamaha (+ 11,2%).
Pensare che nel 1992 KTM aveva presentato istanza di fallimento e Stefan Pierer e il suo gruppo di investimento Cross Industries sono arrivati a salvare un’azienda che a malapena aveva venduto 6.000 motocicli in un anno e impiegato 150 persone. Oggi più di 5.000 persone lavorano per il gruppo KTM AG, anche con lo staff Husqvarna, un marchio che ha aumentato le sue vendite cinque volte da quando KTM l’ha acquistato da BMW nel 2012.
A Mattighofen hanno un obiettivo ambizioso: diventare il terzo produttore mondiale di motociclette al mondo entro il 2020 , dietro Honda e Yamaha. Per questo, KTM è consapevole della necessità di espandere il proprio gruppo con nuovi marchi; il suo principale investitore, il gruppo indiano Bajaj Auto (proprietario del 47,99% delle azioni) ha già mostrato interesse a incorporare Triumph nel gruppo KTM AG ; gli austriaci, tuttavia, credono che Ducati si adatterebbe meglio alla loro filosofia aziendale.
Il CEO Stefan Pierer, in un’intervista a Speedweek.com, non ha nascosto il piano ambizioso: “Ho un rapporto emotivo con la Ducati. Ducati è la Ducati, non c’è niente da dire su esso, è la Ferrari delle due ruote. L’unico marchio che potrebbe andare bene con noi è la Ducati”. L’eventuale acquisizione di Ducati non è una questione di soldi: Audi ha pagato 740 milioni di euro nel 2011. Ma il marchio italiano in futuro avrebbe bisogno di un partner (o proprietario) con cui affrontare le nuove sfide delle omologazioni che l’Unione Europea sta preparando in termini di emissioni, senza dimenticare l’importanza dei mercati emergenti come l’India, dove KTM vende le sue moto attraverso la vasta rete di concessionari di Bajaj: “Non è una questione di prezzo, ma piuttosto il problema: quando tutti si rendono conto di quale situazione si trovano? Le nuove sfide di approvazione ci attendono, ad esempio, abbiamo Euro 5. Nel 2024 nascerà il problema del rumore. C’è anche lo sviluppo demografico in Europa. Oggi devi andare in Asia se vuoi fare affari con le moto, in India. Ducati non è preoccupata per il prezzo di acquisto, ma la domanda: “Come possiamo essere più forti insieme? Il tempo lo dirà…”.