
Max Biaggi ha vinto una battaglia molto difficile, quella per la vita. Dopo l’incidente di inizio giugno in moto sulla pista ‘Sagittario’ di Latina, si è temuto il peggio. Undici costole fratturate e il rischio che il campione di motociclismo subisse gravi conseguenze.
Ma il due volte campione del mondo Superbike ce l’ha fatta a uscire dal tunnel in cui era entrato. Ha dovuto soffrire tanto nei giorni passati in ospedale, però alla fine ha avuto la meglio. E’ tornato a casa, sta con la sua famiglia, i suoi amici, la compagna Bianca Atzei e tutti coloro che gli vogliono bene. Biaggi ha anche due figli, avuti da Eleonora Pedron, che sicuramente non vedeva l’ora di riabbracciare.
Max Biaggi e l’incidente
Max Biaggi in un’intervista rilasciata al settimanale ‘Chi’ ha raccontato quei giorni complicati in ospedale: “Dopo l’incidente mi sono risvegliato in ospedale: avevo un dolore terribile diffuso in tutto il corpo. Ho sentito la voce del professor Giuseppe Cardillo che mi diceva ‘Biaggi sarò sincero: lei ha il 20% di possibilità di sopravvivere. La operiamo immediatamente’. In quel momento mi è apparsa una luce: mi sono rivisto da piccolo, con mia madre Olga e addosso un cappottino verde; poi con mio padre Piero e la prima moto; poi il primo calcio a un pallone; poi… ho voluto fermare questo viaggio perché sentivo che mi stavo allontanando dalla vita e mi sono detto: ‘Non deve finire’!”.
Tra le persone che gli sono state più vicine c’è la compagna Bianca Atzei, che ha annullato la propria tournée per lui: “A lei devo molto, è stata sveglia anche 15 ore filate per accudirmi. Le parole non bastano, servono i gesti: non credo nelle nozze, ma voglio fare un figlio con lei. Anzi, magari due. La vita mi ha concesso una seconda possibilità e io devo fare tutto il possibile per gratificarla”.
Per il futuro Biaggi non ha intenzione di risalire in moto: “Con la moto ho chiuso per sempre, farò l’allenatore”. Quello che doveva dare sulla pista l’ha dato, vincendo quattro titoli nella classe 250 e due in Superbike. Una carriera vincente e di cui andare fiero. Non ha più bisogno di correre ancora, a nessun livello.