
Un piccolo difetto (o errore) meccanico costa un altro podio alla Ferrari di Sebastian Vettel, rallentato da un dado sfilettato della ruota posteriore destra, che ha costretto ad un pit-stop di 9 secondi. Lo stesso problema che ha causato il ritiro di Kimi Raikkonen in Australia, quindi un invito a riflettere e a far sì che non accada più. Perchè insistere per la terza volta sul medesimo errore significherebbe perseverare e Maurizio Arrivabene lo sa bene…
Del resto il pilota tedesco non ha puntato l’indice contro i meccanici ai box, anzi, ha cercato di ricompattare il gruppo e la situazione: “Può succedere. Di solito i nostri ragazzi sono i più veloci di tutti al pit stop e sono certo che non dormiranno felici. Ma si lotta tutti insieme. Se io sbaglio in pista, nessuno nel team punta l’indice contro di me e me lo fa notare, così vale la stessa cosa per loro”.
Nel week-end austriaco le Rosse di Maranello hanno dimostrato di essere un po’ più vicine alle Mercedes, ma è anche vero che le Williams non sono rimaste a guardare… “Avevamo un gran passo. Eravamo molto più vicini alle Mercedes di altre occasioni. Un netto passo avanti, che mi rende ottimista per le prossime gare – ha dichiarato Sebastian Vettel a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. La lotta con Massa negli ultimi sei giri? Ho provato tutto. Ho cercato di spingerlo all’errore. Ma la Williams sul dritto è veloce e non ho mai avuto una vera possibilità di sorpasso. Bisogna cercare di tornare sul podio a Silverstone”.
Il team principal della Ferrari suona la carica
Il GP d’Austria è cominciato in salita già al primo giro, dopo l’incidente di Kimi Raikkonen con Fernando Alonso. Poi il mancato podio di Vettel ha lasciato l’amaro in bocca. “Cosa portiamo a casa di buono? Non molto, o forse sì: la consapevolezza di quale grande acquisto abbia fatto la Ferrari quest’anno con Sebastian Vettel – ha ammesso Maurizio Arrivabene sul sito Ferrari.com -. Insieme a una squadra che si sta impegnando molto e che viene definita la seconda forza del mondiale. Ma io vorrei arrivare ad essere la prima, e per questo motivo dobbiamo impegnarci oltre il possibile. Dobbiamo usare tutto quanto è in nostro potere per essere sempre più vicini ai nostri avversari e approfittare dei loro errori. Senza cercare scuse”.
“E anche per quanto riguarda il tempo perso nel pit-stop andato male, bisogna lavorare con umiltà – ha aggiunto il team principal della Rossa -: perché anche se fosse andato tutto bene, non sarebbe stato sufficiente per battere entrambe le Mercedes. Ma questo ci spinge soltanto a non mollare”. E a lottare fino all’ultima gara, perchè l’obiettivo della Ferrari è tornare competitivi già nel corso di questo Mondiale, senza dover sperare in un futuro prossimo…
“Non farò come i miei predecessori che a metà stagione cominciavano a parlare della vettura per quella successiva. Dobbiamo fare l’impossibile per raggiungere la Mercedes già quest’anno. Credo ancora che sia possibile”, ha concluso Maurizio Arrivabene da vero leader.