MARCHIONNE FIAT-CHRYSLER – La Fiat sar√† americana: ¬´Tra due o tre anni Fiat e Chrysler potranno diventare un¬¥unica entit√† che potrebbe avere sede qui¬ª negli Stati Uniti, dice Sergio Marchionne parlando a San Francisco. Una discovery sul futuro del Lingotto che coglie totalmente di sorpresa il versante europeo dell¬¥alleanza tra Torino e Detroit. A Torino ieri sera si tendeva a relativizzare una battuta fatta al termine di una tavola rotonda della Jd Power nella citt√† della costa ovest. Una battuta che far√† comunque discutere perch√© √® la prima volta che Marchionne ipotizza di trasferire oltreoceano la testa della societ√†: ¬´Sono ancora ipotesi, stiamo studiando – ha precisato l¬¥ad – e comunque non faremo passi fino a quando non avremo restituito i prestiti concessi dai governi di Usa e Canada¬ª.
La mossa di Marchionne √® comunque coerente con le sue dichiarazioni fatte nel corso delle ultime ore. Con la rappresentazione di una Chrysler dove tutto funziona come un orologio e di una Fiat dove non mancano i problemi: ¬´Chrysler – ha detto ieri – ha superato tutti i target e nel 2011 potrebbe superare i 2 milioni di automobili, siamo molto soddisfatti¬ª. Soddisfazione che √® stata palese anche dalla scelta di distribuire a tutti i dipendenti Chrysler un bonus come segno di riconoscenza ¬´per i sacrifici sopportati¬ª. Ben diverso il giudizio che l¬¥ad ha dato sulla situazione italiana: ¬´Lo stabilimento di Mirafiori √® un progetto fondamentale per il progetto di Fabbrica Italia, ma nel Bel Paese si fa troppa politica¬ª. Il riferimento √® evidentemente alle polemiche che hanno accompagnato gli accordi di Mirafiori e Pomigliano e, in generale, alle critiche che gli atteggiamenti di Marchionne hanno suscitato in Italia negli ultimi mesi. Dunque il trasferimento della sede oltreoceano, che per ora l¬¥ad definisce ¬´una ipotesi¬ª, sarebbe motivato non solo da considerazioni di tipo economico ma anche dalle difficolt√† di comunicazione e di immagine che l¬¥amministratore delegato sta incontrando in Italia.
Quando potrebbe avvenire il trasloco? Marchionne ha detto che «le scelte sulla governance verranno fatte dopo la fusione» e che quella fusione «non avverrà prima che siano onorati i debiti». Il calendario è presto fatto: entro fine 2011 Fiat potrebbe salire al 35 per cento di Chrysler e conquistare il 51 per cento alla fine di quest´anno o all´inizio del 2012. Poi potrà cominciare la vera e propria operazione di fusione. Così nel 2013-2014 si deciderà quale sarà il luogo in cui si prenderanno le decisioni strategiche, il quartier generale. Ma il 2014 è anche l´anno in cui si concluderà il piano presentato da Marchionne nell´aprile scorso. «Ormai gli annunci importanti Marchionne li fa quando si trova in America, e anche questo è un segnale», commenta Giorgio Airaudo della Fiom addossando «alla politica nazionale e locale la responsabilità di non aver saputo trattenere la Fiat in Italia». Per il responsabile auto della Fim, Giuseppe Farina, è invece «troppo presto per commentare una battuta piena di condizionali».
Con una incertezza in più, Fabbrica Italia prosegue comunque il suo cammino. Ieri la Fiat ha annunciato che il 7 marzo inizieranno gli incontri con i sindacati per decidere le modalità di trasferimento degli attuali dipendenti di Pomigliano nella newco che produrrà la Panda. Agli incontri parteciperà anche la Fiom.
Repubblica.it