IL RE DI SPAGNA INCORAGGIA ALONSO – ¬´Fernandito!¬ª, esclama Juan Carlos quando nel paddock Ferrari abbraccia Fernando Alonso poco prima delle prove. Blazer blu, camicia senza cravatta, il re di Spagna arriva a Yas Island, l‚Äôisola artificiale che ospita il circuito, a sostenere il pilota della Rossa che vive l‚Äôatto decisivo del Mondiale. E‚Äô il presidente della Ferrari, Luca Montezemolo, ad accogliere Juan Carlos nel quartier generale del Cavallino: un saluto caloroso tra i due, subito raggiunti da un componente della famiglia reale dell‚ÄôEmirato e da Emilio Botin, presidente del Banco Santander, colosso bancario sponsor della Ferrari. Sono tutti intorno ad Alonso, lo incoraggiano, si complimentano. Juan Carlos, come buon auspicio, cita i successi degli sportivi spagnoli, l‚Äôaugurio √® di vedere la catena allungarsi. Alonso gli regala un sorriso: ¬´Sicuro¬ª, risponde.
E‚Äô evidente che in uno sport in cui ogni minimo dettaglio pu√≤ risultare decisivo, non √® possibile essere sicuri di una vittoria. Alonso lo sa bene. Ma come si fa a contraddire il re? E poi, ¬´Fernandito¬ª conosce la propria forza. Cos√¨, non si cura se alcuni uomini in camicia rossa si affrettano a toccare qualsiasi oggetto di ferro sia a portata di mano: saluta gli ospiti, va a indossare la tuta e torna in pista a recitare il primo atto di questo ultimo spettacolo della F1 nel 2010. Il terzo posto delle qualifiche √® un‚Äôiniezione di speranza per i ferraristi. Si sapeva che la Red Bull sarebbe stata a proprio agio fra le curve che accarezzano gli yacht della Marina, ma se Vettel appare ispirato, Alonso riesce nell‚Äôimpresa di tenere dietro Webber. Nei paddock ci si esercita con i calcoli su posizioni e punteggi, mentre Alonso punta l‚Äôattenzione sulla partenza: ¬´Vediamo come vanno i primi 10-20 metri per valutare se sar√† il caso di provare ad attaccare o se sar√† meglio difenderci. Ricordiamoci che il Mondiale non si vince alla prima curva, ma l√¨ si pu√≤ rischiare di perderlo¬ª. Sar√† bollente, oggi, quel tratto di asfalto, e non solo per i 30 gradi che il sole regala ad Abu Dhabi. Ma tutti i 55 giri promettono emozioni: ¬´S√¨ – conferma lo spagnolo – sar√† una gara lunga, tutto pu√≤ succedere. Lo abbiamo visto in Corea, con i problemi meccanici della Red Bull o in Brasile con gli inconvenienti ai pit-stop. Ma noi siamo in una posizione ottima per giocarci questa sfida¬ª.
Merito di una qualifica arrivata con il brivido per quell‚Äôultimo giro cominciato a pochi secondi dai semafori rossi. ¬´Ma no, con il team avevamo calcolato di avere un margine sufficiente – spiega Alonso -. E‚Äô stata una sessione molto combattuta. Il nostro primo tentativo in Q3 non √® stato granch√© perch√© abbiamo avuto problemi di traffico, ma sapevamo di avere il potenziale per fare meglio e cos√¨ √® stato¬ª. Anche se le prime curve dell‚Äôultima tornata non parevano suggerire un grande ottimismo. Ancora il ferrarista: ¬´Ho cominciato il giro pensando a salvaguardare le gomme per l‚Äôultimo settore. Ce l‚Äôho fatta, tutto bene¬ª. Detta cos√¨ sembra facile. Alonso parla senza scomporsi, resta concentrato sulla gara di oggi. ¬´One day to go¬ª, dice in inglese, ¬´ci serve ancora un giorno perfetto¬ª. Arriver√†? ¬´Sono fiducioso¬ª. La Ferrari, i tifosi italiani e il re se lo augurano di cuore.
Fonte: LaStampa